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AUMENTO CEDOLARE AFFITTI BREVI AL 26%, AIGAB: STANGATA SUL CETO MEDIO

20 Ottobre 2025

AUMENTO CEDOLARE AFFITTI BREVI AL 26%, AIGAB: STANGATA SUL CETO MEDIO, IL GOVERNO TORNI INDIETRO. IL 96% DELLE CASE PROMOSSE ON LINE APPARTIENE A PROPRIETARI SINGOLI CHE CON GLI AFFITTI BREVI ARRIVANO A FINE MESE ED IL 30% PROVIENE DA EREDITÀ.
“Se approvata, questa misura produrrà diminuzione dell’offerta e aumento dei prezzi con meno possibilità per le famiglie italiane di fare vacanze, oltre al rischio concreto del ritorno al sommerso. Inoltre, nel lungo periodo – spiega il Presidente dell’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB Marco Celani – registreremo la diminuzione del valore complessivo delle nostre case: in Italia ci sono 9,6 milioni di abitazioni vuote e la ricchezza delle famiglie è in gran parte concentrata negli asset immobiliari. Se il valore delle case cala, il problema diventa strutturale per l’intera economia del Paese”.
Milano, 20 ottobre 2025
Una vera e propria stangata sulle famiglie italiane, perché colpisce le oltre 500.000 case oggi presenti online, il 96% delle quali appartiene a proprietari singoli; un provvedimento che va a penalizzare tutte le famiglie che mettono a reddito un immobile per integrare il proprio tenore di vita; una doppia batosta perché arriva in un anno in cui abbiamo registrato una stagnazione del turismo straniero e, soprattutto, una diminuzione drastica del turismo italiano, con molti connazionali che hanno utilizzato la seconda casa, negli anni precedenti affittata per brevi periodi per sostenersi economicamente, per fare le vacanze. Il commento dell’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi contro l’innalzamento al 26% per gli affitti brevi, contenuta nella bozza della Finanziaria è tranchant.
“Un incremento del 24% dell’imposta avrà un effetto drammatico, perché nel lungo periodo rischia di avere un impatto enorme sui redditi delle famiglie, sulla loro capacità di muoversi, di viaggiare e di affittare case nelle destinazioni italiane – sia di mare che di montagna o città d’arte” spiega il Presidente AIGAB Marco Celani che aggiunge: “Aspettiamoci anche una ricaduta negativa sull’indotto, perché, come abbiamo misurato, nei primi otto mesi dell’anno il settore ha generato circa 8,2 miliardi di euro di canoni di locazione, tra #affitti brevi e transitori…Il rischio, nel lungo periodo, è una diminuzione del valore complessivo delle case degli italiani.
In Italia ci sono 9,6 milioni di abitazioni vuote e che la ricchezza delle famiglie italiane è in gran parte concentrata negli asset immobiliari. Se il valore delle case cala, il problema diventa strutturale per l’intera economia del Paese”. L’esecutivo, è la richiesta di AIGAB, retroceda da quello che viene definito un autogol clamoroso soprattutto per un governo che ha sempre dichiarato di non voler aumentare le tasse e, soprattutto, di voler tutelare il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane.
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