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Come Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB, da novembre 2024 quando fu varata la Circolare sul “de visu”, abbiamo chiesto e ottenuto l’apertura di un confronto con il Viminale, con l’obiettivo di arrivare il prima possibile alla condivisione di un protocollo di riconoscimento degli ospiti che accedono alle strutture tramite tecnologia. Una tecnologia sicura, che i gestori professionali di Affitti Brevi già usano da anni e su cui hanno investito, del tutto assimilabile a quella su cui si basano lo SPID e un’altra serie di processi utilizzati anche dalla PA, su cui nessuno ha mai avuto nulla da eccepire.
Continuiamo a ritenere fondamentale che si arrivi a questa sintesi positiva con il Viminale e per questo stiamo continuando a lavorare ogni giorno. Per arrivare a una nuova Circolare, o altro strumento, che superi quella precedente senza ricorso ai Tribunali.
Va ribadito anche che la normativa su cui si è pronunciato il TAR non parlava delle key box e che, come Associazione di professionisti, siamo sempre stati contrari all’utilizzo di key box esterne ai condomìni, illegittime perché si configurano come occupazione di suolo pubblico.
Lo diciamo da sempre e, quindi, siamo anche sorpresi che la campagna a favore di telecamere di Assessori e Sindaci sia cominciata ai primi di dicembre 2024, e non già da diversi anni, visto che è da tempo immemore che gli Amministratori neo-sceriffi avrebbero potuto rimuovere queste box (che peraltro fanno concorrenza sleale in primis ai gestori professionali che hanno investito in tecnologia).
La situazione a Firenze quale riflessione suggerisce?
Riteniamo che il regolamento molto restrittivo, arbitrariamente restrittivo, nei confronti degli affitti brevi a Firenze sia con tutta evidenza già viziato dal fatto di poggiare su una legge regionale che è stata impugnata come illegittima dal Governo. E poi, ovviamente, essendo decaduta e annullata la Circolare che prescriveva il riconoscimento fisico, anche questa componente del regolamento evidentemente cade. Ci domandiamo quindi se non avrebbe più senso che la sindaca Funaro richiamasse le Associazioni di categoria per decidere insieme cosa sia lecito fare, senza ricorrere a strumenti giuridici fuori dalla portata del Comune, che innescheranno decine e decine di ricorsi che le Associazioni e i privati stanno già preparando.
Restiamo convinti che il pubblico debba dialogare con il privato, coinvolgere e sfruttare il know how delle Associazioni e non instaurare guerre che non portano beneficio a nessuno. Tantomeno all’immagine del turismo italiano nel mondo.
Non vogliamo che per colpa di chi vuole fare demagogia e campagna elettorale permanente sulla pelle dei proprietari, dei gestori professionali e dei turisti, intimiditi dai controlli dei Vigili, a rimetterci sia l’immagine del nostro Paese. Ne abbiamo parlato su Radio1 Rai con Roberto Proietti che ha intervistato il nostro Presidente Marco Celani.
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