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Rai News 24 su Affitti Brevi – Con AIGAB e Alessandro Onorato

3 Febbraio 2025

Il 03/02 in Rai confronto su affitti brevi tra Marco Celani Presidente Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB e Alessandro Onorato, Assessore al Turismo Roma Capitale. Uno stralcio di come è andata.
ONORATO: I property manager, come Celani, fanno i vaghi, detto alla romana maniera. Perché poi c’è un altro aspetto del problema. No, così io lo dico dove Celani fa il vago in questo. Cioè, il property manager è un altro fenomeno legittimo che a me non piace. Perché? Perché da una parte c’è chi ha investito col sudore alla fronte e fa un appartamento, due appartamenti, ci campa, anche tre, e va bene. Dall’altra c’è un multi-level, niente di più di una cosiddetta catena di Sant’Antonio, dove magari il property manager prende 20, 50, 100, 30, 150 appartamenti, e quindi legittimamente, dal suo punto di vista, per guadagnare, per marginalizzare il più possibile, dice vabbè, la verifica di chi è il turista la posso fare da remoto via cellulare, via analisi biometrico della retina, perché stiamo arrivando a questo. Invece la legge parla chiaro. Se vai per motivi turistici, solitamente chiunque vuole l’incontro col proprietario che gli spiega dove sta. Se ci vai per fenomeni illegali, perché c’è anche questo, prostituzione, spaccio, la privacy è fondamentale. Il tema di gestire 100 case vacanze non può essere, perché allora è un altro campionato, allora è un altro business. Non c’entra niente il piccolo proprietario, ma c’entrano migliaia di anziani che si sono visti i volantini dentro casa. Vuoi fare la casa vacanze nel tuo appartamento? Non è norma? I lavori te li faccio io? E quindi ha aumentato lo spopolamento del centro cittadino. Così fare impresa, con tutto il rispetto, non va bene.
CELANI: Sul riconoscimento da remoto, siamo talmente poco vaghi che abbiamo un tavolo aperto con il Ministero dell’Interno in cui abbiamo proposto un protocollo sulla conferma delle modalità attuali di riconoscimento da remoto che è estremamente più stretto e rigido di quanto chiede l’articolo 109 del TULPS ed è molto più simile allo SPID e alle procedure di autenticazione forte che fanno le banche di quanto non sia l’ingresso in un hotel, per dirne una. Poi, per quanto riguarda la difesa di tutto il settore dei colleghi property manager che gestiscono legittimamente le case dei proprietari e le mettono a reddito in questa modalità, siamo in un regime di libera impresa fino a che non diventiamo un paese sovietico e quindi se tante famiglie vogliono affidarci le loro case credo che oggi non sia vietato la legge. E quindi a questo punto mi auguro che il Governo nazionale non dia questi poteri tanto auspicati dal Comune di Roma.
Noi crediamo nel mercato, il mercato si autoregola. Noi diciamo, chiamateci a un tavolo, parliamone, definiamo regole e condivise. Siamo sempre stati d’accordo nel discutere con le istituzioni, l’abbiamo fatto a Venezia, lo facciamo a Milano, lo facciamo a Firenze, lo facciamo a Palermo, probabilmente si può fare anche a Roma.
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