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Il successo degli affitti brevi sembra subire una brusca frenata, soprattutto nelle grandi città italiane, dove a febbraio gli annunci per la locazione a scopo turistico hanno registrato un calo: secondo un’analisi dell’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB, sui principali portali online se ne contano 66.600 rispetto ai 75 mila di gennaio (-11%), con un picco a Firenze dove la flessione è addirittura del 20%. Milano e Roma registrano una frenata rispettivamente dell’8% e del 9%.
A incidere sull’andamento sono le nuove regole introdotte dal Ministero del Turismo, la più importante quella del CIN. Ma non solo. Secondo Marco Celani, presidente di AIGAB, la cui intervista completa è disponibile online nella sezione economia del sito Corriere.it, «è una questione di incertezza economica: i turisti, soprattutto quelli stranieri, sono portati a prenotare meno o a farlo più sotto data. Il mercato, quindi, si adegua con un abbassamento dei prezzi per rendere l’alloggio più allettante oppure rendendo inattivo per un periodo di tempo limitato l’annuncio online».
Le disposizioni prevedono che ogni immobile destinato alla locazione breve sia dotato di CIN. Secondo i dati ufficiali, delle 612.758 strutture registrate sono 520.848 ad essere dotate di CIN, pari all’85%. La domanda è più flebile da parte dei turisti stranieri. Le motivazioni, ad esempio: «la Germania è in recessione — spiega il presidente di AIGAB —; le politiche commerciali di Trump stanno avendo ricadute sulle scelte di vacanza degli americani. Su Roma, nell’arco di sei mesi, il calo della domanda è a -10%».
Analizzando i dati, però, la contrazione degli annunci non sembra essere un preludio di tempi più difficili. «Una parte degli annunci disattivati si riattiverà — aggiunge Celani —. Altri proprietari, invece, scoraggiati dai calendari vuoti dopo essere stati abituati negli ultimi anni a vederli sempre pieni, si riversano su altri mercati più affidabili. Infatti, quello delle locazioni 4+4 a febbraio è cresciuto del 16%; ma anche gli affitti transitori sono in crescita».
Articolo di Alessia Conzonato per il Corriere della Sera