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Affitti brevi, tasso di occupazione più basso

1 Settembre 2025

L’estate 2025 si contrae per il mercato degli affitti brevi. Gli annunci online, da un punto di vista quantitativo, sono in ritirata: in media quest’estate secondo le statistiche Airdna sono circa 508mila quelli attivi sul territorio nazionale (media giugno-agosto), un dato inferiore rispetto al picco registrato lo scorso anno quando a giugno si era toccato il picco dei 522mila annunci, sceso a 518 mila in agosto. A livello nazionale, come rileva Aigab (l’associazione dei property managers in Italia), anche l’occupazione media degli appartamenti affittati a breve termine è risultata un po’ più bassa degli scorsi anni: a oggi siamo al 64%, mentre nel 2022 si era arrivati al 66,3% e nel 2023 e 2024 ci si era attestati su un 65% in media. «In generale – afferma Marco Celani, presidente di Aigab – il trend che rileviamo quest’estate è legato a una minore offerta: ci sono meno case disponibili perché molte vengono utilizzate dagli stessi proprietari. Anche se mantengono l’annuncio online poi non affittano perché preferiscono tenerla libera per andarci nei weekend». Il mercato degli affitti brevi, inoltre, risulta molto differenziato sul territorio nazionale e in base alla tipologia di destinazioni turistiche. La Puglia, ad esempio, quest’estate ha registrato volumi di affitto breve più elevati dello scorso anno, ma lavorando a tariffe più basse, spesso abbassate all’ultimo momento per riempire le unità rimaste non locate. La Sardegna, invece, risulta in linea con lo scorso anno in termini di occupazioni e con tariffe più alte (182 euro a notte contro 165 euro dello scorso anno). La Liguria, al contrario, ha perso molta occupazione quest’estate, ma ha comunque incrementato le tariffe. Scendendo in Campania si osservano prezzi mediamente più alti (189 euro a notte contro 176 euro del 2024), ma il territorio perde molto in termini di occupazione (dal 61% al 58% di quest’anno). Anche Emilia Romagna e Toscana seguono lo stesso trend. Complice una normativa sempre più rigida, così come i costi sempre più elevati da sostenere per i proprietari, la tariffa media nazionale praticata per una notte è passata da 154 a 167 euro (incluse le pulizie) con differenze importanti tra le regioni. Dai 200 euro applicati in Toscana, ai 131 euro dell’Emilia Romagna. «I prezzi oggi sono sicuramente più alti – aggiunge Celani – e l’occupazione risulta più bassa. Con prenotazioni che sono sempre più vicine al momento del soggiorno». Sta cambiando, dunque, anche la tipologia di utenti che scelgono l’affitto breve: «Il mercato – conclude il presidente Aigab – soffre il calo degli arrivi stranieri, ad esempio dalla Germania. Poi cambiano anche le scelte degli italiani: chi può permettersi le vacanze in appartamento sempre più spesso sceglie l’estero, come Grecia o Spagna. Altri, invece, rinunciano, riducono i pernottamenti oppure spostano le prenotazioni a giugno o settembre per pagare meno». L’overtourism però rimane. Secondo l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst) stilato da Demoskopika, sul podio delle Province più soggette a sovraffollamento turistico ci sono Rimini, Venezia e Bolzano, seguite da Milano, Roma e Trieste.

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