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Oggi è stata una giornata convulsa. All’ora di pranzo alcune tra le testate nazionali più importanti hanno battuto la notizia “Torna l’obbligo di identificazione de visu: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TAR”; questo mentre il board di Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB stava già approfondendo i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato sez 3 numero provvedimento 202509101 (scrivete a segreteria@aigab.it per i dettagli) leggendola con grande attenzione senza abbandonarsi a commenti avventati di sorta. E così dopo che in tanti, abbagliati dal comunicato giubilante di Federalberghi, si erano messi in scia rilanciando la “notizia”, noi ci siamo adoperati per condividere il più possibile pag 16 della Sentenza, quella che recita:
“Per scrupolo di completezza, non sfugge al Collegio che, a rigor di logica, la identificazione de visu al centro delle contestazioni non si esaurisce giocoforza nella verifica analogica in presenza da parte del titolare atteso che, attraverso le nuove tecnologie dell’informazione, essa potrebbe essere effettuata mediante appositi dispositivi di videocollegamento predisposti dal gestore all’ingresso della struttura purché idonei ad accertare, hic et nunc, l’effettiva corrispondenza tra ospite e titolare del documento di identità, esibito o trasmesso con altro canale telematico all’atto dell’accesso alla struttura (es. spioncino digitale o QR code che faccia un fermo immagine). Senonché, la circolare non tocca questi aspetti, né per converso li esclude categoricamente, limitandosi a censurare le procedure più estreme di check in remoto con cui i gestori acquisiscono semplicemente i documenti di identità degli ospiti senza alcun controllo visivo e trasmettono agli stessi codici di apertura automatizzata delle porte o di key box poste all’ingresso, vanificando in tal modo la ratio securitaria sottesa all’identificazione de visu e alla successiva comunicazione all’Autorità locale di pubblica sicurezza previsti dall’art. 109 T.U.L.P .S.”.
Che vuol dire?
AIGAB, IL “DE VISU” DEL CONSIGLIO DI STATO AMMETTE TECNOLOGIA PER CHECK-IN
“La sentenza del Consiglio di Stato conferma la possibilità di utilizzare alcune tecnologie di riconoscimento degli ospiti a patto che dimostrino l’ingresso degli stessi in appartamento. La sentenza apre a quanto proposto da AIGAB al Viminale nei mesi di interlocuzione seguiti alla famosa Circolare del novembre 2024. Auspichiamo quindi un’imminente convocazione di un tavolo presso il Ministero dell’Interno per chiarire una volta per tutte le varie tecnologie ammesse dal Viminale ai fini del riconoscimento degli ospiti che entrano in struttura”.
Avanti tutta e continuiamo a lavorare a testa bassa.


