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L’allarme della Corte dei Conti sugli Affitti Brevi

7 Novembre 2025

I rilievi della Corte dei conti alla Finanziaria confermano quanto denunciato da AIGAB, ovvero il rischio che l’innalzamento della cedolare al 26% spinga tanti proprietari verso il sommerso. Ribadiamo la richiesta di stralcio della norma e siamo fermamente convinti, ce lo dicono i numeri del nostro centro studi, che l’innalzamento della pressione fiscale sui proprietari che hanno scelto le locazioni brevi non provocherebbe alcun effetto positivo a vantaggio di chi cerca una locazione tradizionale, come sostenuto da parte del Governo.

Dalla Memoria depositata da Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB presso Senato della Repubblica in occasione dell’audizione:L’attuale formulazione dell’art. 7 non tiene conto della realtà: tutti i contratti di locazione breve sono conclusi tra proprietari e conduttori per il tramite di portali e intermediari online. L’effetto rimane una patrimoniale su mezzo milione di famiglie italiane colpevolizzate perché proprietarie di una seconda casa da cui ricavano un reddito integrativo.
Fatti i calcoli su una casa media da 25mila euro l’anno di incasso, si tratterebbe di un aumento della sola cedolare di 1.300€ l’anno, con la pressione fiscale complessiva che passerebbe dal 46% al 52%: una stangata che impoverisce le famiglie, paralizza il mercato e penalizza il valore del patrimonio immobiliare, vero asset degli italiani. Abbastanza da far prendere il rischio a molti proprietari di rifugiarsi nel sommerso”.

Fonte: Corriere della Sera: “La Corte dei Conti torna ad «ammonire» il governo. Dopo lo stop al progetto per il Ponte di Messina, questa volta nel mirino dei giudici contabili finisce la manovra di governo, in particolare le norme sugli affitti brevi e sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. I rilievi sono stati mossi nel corso dell’audizione di fronte alle commissioni bilancio di Camera e Senato. Sugli affitti brevi i magistrati della Corte sottolineano che «la differenza potrebbe incidere negativamente incentivando il fenomeno delle locazioni brevi non dichiarate» vale a dire in nero, afferma il presidente della Corte Mauro Orefice”.

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